L’automobile è ormai un pezzo irrinunciabile della vita di tutti noi, un mezzo indispensabile per la vita di tutti i giorni e anche uno status symbol. Ma da dove è partita la storia del mezzo a quattro ruote più diffuso al mondo? Pare che il primo mezzo a tre ruote semovente della storia sia stato realizzato nel lontano 1765 da Joseph Nicolas Cugnot, un ingegnere francese che progettava mezzi militari e che riuscì a mettere in piedi un carro a vapore per trasportare i cannoni.
Si trattava di un mezzo molto semplice ma che presentava già alcuni tratti caratteristici delle future automobili. Il telaio era di legno e due ruote su tre (una anteriore motrice e una posteriore) potevano sterzare. La parte più ingombrante era proprio la caldaia, che era posizionata nella parte anteriore e che faceva muovere due cilindri. Tuttavia, il peso del mezzo non era adeguato al primitivo sistema frenante che Cugnot aveva montato, e così il suo carro andò a schiantarsi sul muro del suo laboratorio.
Il miglioramento fu apportato nel 1771, quando il suo veicolo riusciva a frenare se, trasportando quattro persone, viaggiava a 4 km/h. Il punto di svolta nella storia dell’automobile si ebbe con l’invenzione del motore a scoppio, costruito nel 1841 dall’italiano Luigi De Cristofaris e poi brevettato dagli ingegneri Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. Verso la fine degli anni ’80 dell’Ottocento, Karl Benz, in Germania, fonda la Benz&Cie, dopo aver costruito la prima autovettura (a tre ruote) con motore a scoppio a quattro tempi.
Dopo questi primi, difficilissimi passi, la storia dell’automobile fu tutta in discesa. Fiorirono aziende produttrici in tutto il mondo, che facevano a gara per brevettare i miglioramenti che il settore prometteva: il motore a benzina, a gasolio, il motore anteriore, l’accensione elettrica, i pneumatici, i sistemi di sicurezza per i passeggeri, il sistema frenante su tutte e quattro le ruote.
Dopo la seconda guerra mondiale e l’arrivo del benessere economico, le aziende producono automobili su vasta scala, abbassando i prezzi di vendita. Così, l’automobile diventa un prodotto di massa, accessibile a tutti (emblematico il caso della FIAT 500).